
Come da attese, i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate – OMI in relazione all’ultima parte del 2020 confermano la buona ripresa delle compravendite residenziali, con il quarto trimestre dello scorso anno che è riuscito a portare in dote un incremento dell’8,8% delle operazioni in termini tendenziali, per quasi 15 mila abitazioni compravendute in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Peraltro, si noti come rispetto al terzo trimestre 2020 il segno positivo sembra aver riguardato un crescente numero di macroaree e di comparti, e che le variazioni sono state contraddistinte dal segno più sia per i capoluoghi (+ 2,9%) che per i comuni minori (+ 11,8%). Solamente nei capoluoghi del Sud il complesso degli scambi di abitazioni ha dato seguito a un tasso tendenziale negativo, ma solo per il – 0,1%.
Nel trimestre si è consolidata la ripresa
Scendendo poi ad un livello di analisi mensile, emerge come già nel mese di ottobre gli scambi di abitazioni fossero ripartiti in tutte le aree nei comuni non capoluogo, con una progressione rispetto ai dati statistici dello stesso periodo del 2019.
Nel mese di novembre, quindi, la ripresa riuscì a riguardare anche le compravendite delle abitazioni nei comuni capoluogo, mentre nel mese di dicembre le attività negoziali sono proseguite soprattutto nei capoluoghi delle aree del Nord, pur con una decelerazione del tasso di rialzo probabilmente dovuta a fattori stagionali.
Cosa ne pensano gli agenti immobiliari
Con l’occasione l’OMI ha altresì pubblicato i dati relativi al Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia, condotto unitamente a Tecnoborsa e Banca d’Italia, dal quale emerge come circa 6 agenti immobiliari su 10 abbiano segnalato una sostanziale stabilità dei prezzi di vendita nel corso dell’ultimo quarto 2020. Si mantiene comunque robusta la quota di agenti che segnala un calo delle quotazioni, pur in flessione dal 35,5% dell’indagine precedente all’attuale 33,7%.
Dai dati del Sondaggio spicca poi un incremento della superficie media degli immobili compravenduti, con il 56,4% delle unità che ha una metratura tra gli 80 e i 140 metri quadri, e che la motivazione principale che ha spinto i potenziali acquirenti a fare delle proposte di acquisto è legata (46,2%) alla necessità di comprare la prima casa per sé o per i propri familiari.
Ancora, rileviamo come lo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore sia aumentato all’11,3%, contro il 10,9% della precedente rilevazione, ma come i tempi di vendita siano rimasti sostanzialmente stabili a 7,5 mesi.
Infine, la quota di compravendite che è stata realizzata grazie all’intervento di una banca e di un finanziamento con mutuo ipotecario è stata pari al 73,8%, sui valori di un anno e mezzo fa. Il loan-to-value, ovvero il rapporto tra l’importo ottenuto in prestito e il valore di compravendita dell’immobile, è ancora piuttosto elevato, pari al 76,7%. Emerge altresì come la percentuale di agenzie che segnalano delle difficoltà nel reperimento di un mutuo casa da parte dei propri clienti sia calata dal 27,6% all’attuale 25,8%.
- Mutui casa: crescono richieste, importi e durate - 8 Marzo 2022
- Agevolazioni su lavori e affitti: come cambiano i bonus con la Legge di Bilancio 2022 - 7 Febbraio 2022
- Vendere casa con un mutuo ipotecario in corso: come si fa? - 23 Dicembre 2021