
Il governo Draghi ha proposto un nuovo intervento che permetterà ai giovani sotto i 35 anni di arrivare all’acquisto della prima casa di proprietà con un finanziamento che potrà coprire il 100% del valore di compravendita. Dunque, non più il ricorso al già presente supporto della garanzia statale di cui al Fondo Gasparrini, ma la possibilità di attingere a una linea di credito dedicata con la quale si potrà giungere all’ottenimento di un mutuo al 100%, oramai una rarità sul mercato bancario.
Come funziona il mutuo prima casa al 100% per i giovani under 35
Ma come funziona il mutuo prima casa al 100% per i giovani under 35? Almeno per il momento, le notizie di maggiore approfondimento tendono a scarseggiare. Al di là del proclamo iniziale, infatti, mancano tutti i dettagli della nuova normativa che dovrà disciplinare l’erogazione dei mutui al 100%. E, di conseguenza, non si può che ricorrere a qualche valutazione di massima, con la necessaria cautela finalizzata a non alimentare false aspettative.
Quel che è certo è, però, che la garanzia statale sui mutui agli under 35 potrebbe realmente giocare un ruolo decisivo per stimolare l’acquisto di abitazioni da parte di una platea molto ampia che, peraltro, nel corso degli ultimi anni non ha certamente disdegnato di avvicinarsi con fiducia alle operazioni di compravendita immobiliare: secondo gli ultimi dati Crif, per esempio, nell’ultimo anno la quota di mutui richiesti da under 35 è salita fino a superare il 25%, mentre rimane molto marginale la quota dei mutui richiesti dagli under 25 (in calo nel 2020 al 2,5%).
Più acquisti e meno affitti?
Insomma, se dovesse essere confermata, tale proposta potrebbe rivelarsi un’ottima notizia per il mercato immobiliare, permettendo di fornire un contributo fondamentale proprio a i giovani mutuatari. Una proposta che, inoltre, sarebbe da valutarsi in maniera integrata con un livello di tassi di interesse già favorevole all’erogazione del credito, che renderebbe ancora più conveniente l’operazione di finanziamento.
In tale scenario – nella speranza di non spingerci troppo in là con le valutazioni – potrebbe infatti risultare quasi equivalente il ricorso a un mutuo con quello alla locazione, nei termini in cui la rata del programma di rimborso del mutuo potrebbe essere paragonabile al canone d’affitto.
Ciò premesso, non ci si può che porre in attesa di maggiori novità, visto e considerato che manca ogni elemento di concretezza normativa. Non è per esempio chiaro quali saranno le modalità di concessione del supporto statale o, per esempio, se tra i requisiti (oltre a quello anagrafico) bisognerà annoverare il rispetto di elementi di merito creditizio “ordinari”, o se verranno previste delle facilitazioni anche in questo senso. Non ci resta dunque che attendere ancora qualche settimana per poter disporre di maggiori informazioni.
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